4. MOTIVAZIONI ALL'USO DEI CAMPI ELETTROMAGNETICI

Negli ultimi anni si è affermata la tendenza all'uso dei campi elettrici o magnetici invece di impiantare gli elettrodi nella stimolazione della crescita ossea; sebbene quest'ultima metodica presenti grossi problemi, viene ancora relativamente usata. Tuttavia tale metodica non ha riscosso grande successo, infatti il numero di casi trattati per gli arti è soltanto di qualche migliaio.
Vediamo alcune ragioni che supportano questa tendenza:

  1. L'immissione di due elettrodi nell'osso espone il paziente ai rischi di un atto chirurgico anche se lieve.
  2. L'osteomielite localizzata è facilitata dal fatto che gli elettrodi sono in comunicazione con l'esterno.
  3. Gli elettrodi vengono in primo tempo avvertiti dall'osso come corpo estraneo, per cui, vengono spesso isolati dal tessuto osseo circostante da un sottile strato di tessuto di granulazione, che non permette il normale completo passaggio della corrente.
  4. Essendo gli elettrodi infissi in una sola corticale, la corrente elettrica tende a percorrere un circuito facilitante che è rappresentato dalla linea più breve che unisce i due elettrodi e non a percorrere l'intera sezione dell'osso come è rappresentato in figura.6.
  5. È comunque sempre presente un fenomeno di necrosi del tessuto osseo nella zona del catodo.

I vantaggi di indurre una corrente elettrica per mezzo di un campo elettrico o magnetico sono essenzialmente quattro:

  1. La metodica non prevede atti chirurgici e quindi esclude i rischi ad essi legati.
  2. Il trattamento può essere fatto anche attraverso l'apparecchio gessato.
  3. La metodica non produce effetti collaterali locali o generali e non induce demineralizzazione sul segmento osseo trattato.
  4. È assente il fenomeno della necrosi.

Fig.6-La corrente elettrica in un conduttore tende a percorrere la via più breve.
Le linee di conducibilità sono più deboli nella zona lontana dagli elettrodi.


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