TELEFONO CON ANTENNA A "SLEEVE DIPOLE"
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Si vede ora come viene realizzato il modello di telefonino con antenna a "sleeve dipole", allinterno del metodo alle differenze finite e il tipo di analisi che viene poi implementata. Unantenna a sleeve dipole è semplicemente costituita da un cavo coassiale la cui parte interna arriva fino in cima, mentre la parte esterna viene ripiegata e riportata in giù lungo la struttura. Questi tipi di antenna erano montate su i telefonini di prima generazione, i cosiddetti "classic". Il nome sleeve dipole deriva dal fatto che le sue proprietà radiative sono analoghe a quelle di un dipolo a l /2, il che giustifica il motivo per cui le prime simulazioni utilizzavano proprio questo tipo di antenna per simulare lintero telefono. Questa semplificazione risultava però troppo drastica perchè non permetteva di considerare la presenza del "case" intorno allapparecchio e la mano che lo tiene vicino allorecchio. Ciò nonostante, come spesso accade, il considerare inizialmente situazioni |
particolarmente semplici, può essere di aiuto per iniziare ad
avere un idea qualitativa del fenomeno e per poter individuare i
parametri fondamentali e alcune situazioni tipiche
dellanalisi. E però necessario poi complicare
lanalisi, per poter pervenire a dei risultati attendibili
ed utilizzabili.
Osservando la figura notiamo una parte interna più scura che
rappresenta parti in metallo ed è in pratica la circuiteria del
telefono, e una parte intorno di materiale plastico. Il cavo
coassiale che costituisce lantenna è la sorgente di
eccitazione: un onda TEM, ed è rivestito di dielettrico.
Dal confronto tra il dipolo a l /2 e
la sleeve dipole possiamo osservare una similitudine nel fenomeno
radiativo (osservato ad una distanza di 0.5cm). La differenza
fondamentale è che : il dipolo irradia solo in corrispondenza
dellantenna, mentre lo sleeve dipole ha una radiazione per
tutta la lunghezza del telefonino (anche se molto bassa in
corrispondenza del case). Questa differenza giustifica
lesigenza di complicare il modello.
In questo grafico possiamo confrontare i dati ottenuti con lFDTD e misure sperimentali effettuate dalla MOTOROLA (sempre con la sorgente a 0.5cm di distanza). Il buon accordo tra i dati sperimentali e quelli ottenuti dalla simulazione conferma laffidabilità del modello prodotto per lanalisi in questione.
ANALISI TESTA-TELEFONO
Dopo la verifica del modello si è passati allo studio del sistema telefono-testa, con al solito il telefonino a 0.5cm di distanza dallorecchio e simulando anche la presenza della mano del soggetto che regge lapparecchio. Intorno si è pensato di considerare delle pareti riflettenti, complicando ulteriormente lanalisi.
Ciò è stato fatto per cominciare a considerare le situazioni frequenti in cui lutente usa il telefonino in ambienti chiusi come labitacolo di un automobile, e vedere così linfluenza di questo sul soggetto in termini di assorbimento (in quanto in questi studi non interessava il fatto che il telefonino funzionasse efficacemente in termini di comunicazione)
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