Ai fini di evitare il reperimento di cavie (in vita o meno) - almeno in prima sperimentazione - per la stima del SAR nei corpi biologici reali, spesso si utilizzano fantocci plasmati tramite misture che simulano il comportamento dielettrico e termico del corpo umano.
Le formule dei composti che simulano tessuti ad alto contenuto idrico (muscoli, cervello e viscere in genere) sono essenzialmente basate su soluzioni saline; ad essi sono addizionati gel o liquidi di varia natura e viscosità per fissarne in modo opportuno la consistenza. La formulazione più utilizzata è composta di polietilene sbriciolato miscelato ad una soluzione salina in gel: le dimensioni dei granuli di polietilene e nondimeno la tecnica di miscelazione influenzano in modo determinante le caratteristiche dielettriche e l’ omogeneità del composto simulante. Un composto meno viscoso è un gel ottenuto tramite una soluzione salina cellulosa idrossietilica (HEC); questo gel essendo trasparente, permette l’ ispezione visiva nel posizionamento delle sonde e nella ricerca di bolle d’ aria.
Il comportamento dello strato di pelle assieme a quello adiposo sottocutaneo è ben emulato tramite fibre di vetro.
Il comportamento delle ossa in un individuo vivo cambia notevolmente nel caso di un cadavere; infatti in un largo range di radiofrequenze, nel primo caso, le caratteristiche ricalcano quelle del grasso umano. La simulazione di queste due componenti del corpo è solitamente realizzata tramite ossature costituite di resine poliestere riempite di carbone acetilene nero ed alluminio e titanato di bario polverizzati; molta attenzione va posta nell’ assicurarsi che le sostanze polverizzate non si depositino durante il processo di fabbricazione.
Nella simulazione infine, sebbene i materiali utilizzati per gli esperimenti emulino in modo accettabile il comportamento dielettrico dei tessuti umani, va tenuto conto del differente comportamento termico dei materiali artificiali rispetto a quelli reali.
CONCLUSIONE
Le misure che si effettuano nell’ambito bio-elettromagnetico si è visto sono tutte misure indirette e come tali risentono della legge di propagazione degli errori.
Si è constatato che nel caso di misurazione di campo EM anche in condizioni ideali di campo lontano ed onda piana, in condizioni sperimentali si raggiungono incertezze del 10-20% per la densità di potenza, pertanto tale errore si propaga nella grandezza derivata che si va a stimare dando luogo ad una misura poco accurata: è quindi necessario accompagnare ogni dato di misura con l’ incertezza ad esso associata. Analogamente si è potuto constatare che nella migliore delle ipotesi la misura del SAR risente di una incertezza di 3dB (fattore 2:1) pertanto anche in questo caso è opportuno affiancare il dato con l’ incertezza.
In conclusione è bene quindi evidenziare che le misure nell’ ambito bio-elettromagnetico sono ancora poco accurate, ciononostante sono ausilio indispensabile e determinante per la modellizzazione, la simulazione e di conseguenza per la predizione di effetti termici e comportamenti elettrici dei materiali biologici.