CAPITOLO 8
ORGANIZZAZIONI INTERNAZIONALI

 
 
 

8.1 Comunità europea
8.2 Valori IRPA ( lavoratori /popolazione )
 
 
 

8.1 Comunità europea

 
La necessità di costituire un gruppo di ricerca, che si occupasse dell'influenza delle radiazioni non ionizzanti sulla salute dell'uomo, fu manifestata nel 1970 dalla

" DIRECTORATE GENERAL FOR EMPLOYMENT SOCIAL AFFAIRS AND EDUCATION OF THE EUROPEAN COMMUNITIES".

Nel 1972 il Parlamento Europeo interpellò la suddetta commissione per stabilire gli standard di base, contro i pericoli provenienti da radiazioni a microonde.

Il primo gruppo di lavoro in questo campo si costituì nel 1973. Questo propose delle normative sulla sicurezza che furono poi convertite in proposta per una direttiva sottoposta al consiglio il 26 giugno del 1980. In seguito queste proposte furono più volte prese in considerazione, analizzate e modificate.

Nel luglio dell'83 il "SOCIAL AFFAIRS WORKING GROUP" suggerì la necessità di allineare le direttive sulle radiazioni a microonde, alle direttive sulle radiazioni ionizzanti.

La commissione allora modellò le direttive per inserire le richieste del consiglio, accettando così la richiesta di limitare il SAR per i professionalmente esposti a 0,4 W/Kg mediato su ogni periodo di 6 min e su tutto il corpo.

In termini pratici, però queste proposte di normativa, non diedero luogo a nessuna direttiva applicata.
 
 
 

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  8.2 Valori IRPA ( lavoratori /popolazione )
In base alla conferenza delle Nazioni Unite di Stoccolma del 1972 la WHO (WORLD HEALTH ORGANIZATION), iniziò un programma di ricerca per gli effetti sulla salute da parte delle radiazioni non ionizzanti.

Operativamente ciò avvenne tramite la IRPA (INTERNATIONAL RADIATION PROTECTION ASSOCIATION), associazione che fu istituita per lo studio delle radiazioni ionizzanti, ma che formò a sua volta, un gruppo di lavoro appositamente per le radiazioni non ionizzanti.

Tale gruppo denominato INIRC (INTERNATIONAL NON IONIZING RADIATION COMMITTEE), formato nel 1974, fornì i primi risultati nel 1977. In pratica la IRPA/INIRC analizzò tutta la letteratura presente, riguardante le radiazioni non ionizzanti, in maniera critica, riformulando i rischi dovuti a esposizione a campi elettromagnetici a microonde.

Le indicazioni fornite da questo ente furono di tipo transazionale e seguirono in un certo senso lo standard USA, anche se nella loro successiva evoluzione, presentarono delle importanti innovazioni.

Nel 1981 vennero considerati dei limiti differenziati per i professionalmente esposti, (persone che per motivi professionali sono esposte a radiazioni di questo tipo per un periodo lavorativo di otto/dieci ore) e per il resto della popolazione.

Vennero considerate accettabili per i professionalmente esposti, esposizioni a potenze dell'ordine di 1-10 W/m² (in questo caso veniva già applicato un fattore di 1/10 rispetto a quella che era la soglia di percezione per gli animali).

Esposizioni a potenze maggiori erano possibili solo occasionalmente e in alcuni range di frequenza.

Per la popolazione i livelli dovevano essere abbassati, ed in particolare la filosofia seguita fu quella resa famosa dalla sigla A.L.A.R.A. (as low as reasonably achievable), e cioè: tanto più basso quanto più è possibile.

La commissione INIRC continuò a lavorare seguendo queste direttive e nell'88 formulò nuovi criteri che saranno gli stessi di quelli utilizzati per lo standard USA '92 e del nuovo standard europeo '95.

La commissione sopra citata fu costituita dai migliori esperti in campo mondiale ed era puramente scientifica (ossia non risponde ad organi istituzionali).

Essa si limita a dare dei consigli in merito al problema, che sono frutto di ricerche scientifiche.

Tornando allo standard presentato da WHO/IRPA nell'88, si può notare, come la banda di frequenze vada da 100 KHz fino a 300 GHz.

Il concetto seguito è il seguente: per frequenze superiori a 10 MHz, il criterio è quello di consentire potenze dell'ordine di 0,4 W/Kg, mediate su un intervallo di 6 min, e sull'intero corpo, controllando che non si superi in certe condizioni particolari un SAR di 2 Watt per 0,1 Kg per alcune parti del corpo, (mani, piedi, gomiti, ginocchia,...) e un SAR di 1 Watt per Kg per le altre parti del corpo. In pratica vennero fissate delle norme complessive, con un chiaro tentativo di limitare gli Hot-Spot.

Nelle tabelle seguenti sono rappresentati i limiti proposti dalla normativa IRPA '88 per i professionalmente esposti e per la popolazione.

A Per i professionalmente esposti si ha :
 

 

IRPA occupational exposure limits to radiofrequency electromagnetic fields
Frequency range
MHz
Unperturbed rms electric field strenght
V/m
Unperturbed rms magnetic field strenght
A/m
Equivalent plane wave power density
W/m2
Equivalent plane wave power density
mW/cm2
0.1 - 1
614
1.6/f
-
-
1 - 10
614/f
1.6/f
-
-
10 - 400
61
0.16
10
1
400 - 2.000
3f0.5
0.008f0.5
f/40
f/400
2.000 - 300.000
137
0.36
50
5
 
 
Sostanzialmente le persone esposte a livello occupazionale, possono sopportare, nelle modalità di esposizione viste (otto ore su ventiquattro), i valori precedentemente trovati.

Ad esempio, il valore di E è di 614 V/m, per quanto riguarda la bassa frequenza. Poi si scende come 1/f sia per E che per H, per cui si trova un dato simile a quello presente nella normativa ANSI e, quindi, in questo range di potenze, si ha che la potenza scende come 1/f², anche se, in effetti, non viene data un'informazione relativa alla potenza e, gli ordini di grandezza per la potenza in quella zona sono simili a quelli visti nelle normative americane.

NOTA: i pericoli di bruciature da R.F. dovrebbero essere eliminati attraverso l'eliminazione delle correnti da contatto con oggetti metallici. Nella maggior parte delle situazioni, ciò può essere ottenuto con la limitazione del valore di E da 614 a 194 V/m, nell'intervallo di frequenza da 0,1 a 1 MHz, e da 614/f a 194/ nell'intervallo da 1 a 10 MHz, 1 MHz escluso.

Nella tabella seguente sono indicati i limiti di base per i lavoratori nell'intervallo di frequenze 100 KHz - 300 GHz, in termini di densità di corrente indotta, corrente di contatto, SAR medio a corpo intero ecc..

 

Limitazioni di base per i lavoratori nell'intervallo di frequenze 100kHz - 300GHz  (f in MHz)
Frequenza
Densita' di corrente indotta
Corrente di contatto (mA)
SAR medio a corpo intero
SAR di picco (nelle estremita')
SAR di picco (testa e torace)
100kHz-10Mhz
f/100 A/m2
50
0.4W/kg
2W/0.1kg
1 W/0.1kg
10Mhz-300GHz
-
50
0.4W/kg
2W/0.1kg
1W/0.1kg
 

B Per la popolazione i valori IRPA sono i seguenti
 

IRPA general public exposure limits to radiofrequency electromagnetic fields
Frequency range (MHz)
Unperturbed rms electric field strenght (V/m)
Unperturbed rms magnetic field strenght (A/m)
Equivalent plane wave power density (W/m2)
Equivalent plane wave power density (mW/cm2)
0.1-1
87
0.23/f0.5
-
-
1-10
87/f0.5
0.23/f0.5
-
-
10-400
27.5
0.073
2
0.2
400-2,000
1.375f0.5
0.0037f0.5
f/200
f/2,000
2,000-300,000
61
0.16
10
1
 
Quindi la normativa IRPA, come del resto anche quella russa, a differenza di quella americana, dà informazioni sui limiti di esposizione per i lavoratori e per la popolazione in generale.

I limiti descritti in tabella 18bis e 20 discendono dall'approssimazione tramite una densità di potenza prodotta da un'onda piana incidente, necessaria per produrre un SAR su tutto il corpo di 0,4 W/Kg.

Questi limiti sono applicati nell'esposizione di tutto il corpo, per ogni sorgente continua o modulata, di campi elettromagnetici, e nel caso di una o più sorgenti, mediate su un periodo di 6 min durante il tempo di esposizione.

Come si vede, i limiti di esposizione stabiliti dall'IRPA per la popolazione in generale, hanno un range di frequenza analogo a quello visto per i lavoratori.

Esiste però un fattore di scala, cioè la densità di potenza viene opportunamente diminuita di circa un fattore 5 per le microonde.

Come già accennato in precedenza, nell'esposizione in campo vicino, esiste una complessa relazione tra il campo magnetico e il campo elettrico e in particolare tra le loro componenti.

Esisterà inoltre il problema della disposizione spaziale delle componenti stesse, dipendentemente dalla presenza e dalle dimensioni del soggetto, (siamo in campo vicino) che potrebbe interferire con la sorgente stessa.

E' possibile in queste situazioni, che il contributo alla esposizione dipenda prevalentemente da una delle due componenti (E o H) e nei casi estremi può dipendere esclusivamente dal campo elettrico o dal campo magnetico.

Operativamente i limiti nelle tabelle per frequenze superiori a 10 MHz possono essere superati nel caso di campo vicino purché sia rispettata la relazione:

 
( 11 )
Dove E è il campo elettrico in (V/m), H è il campo magnetico in (A/m) e P è l'equivalente del limite della densità di potenza prodotta da un'onda piana incidente in (), fornita dalle tabelle n. 18bis e n. 20.

In questo caso, il limite di SAR per i professionalmente occupati, mediato su un periodo di 6 min non è specificato.

Questa formula viene utilizzata per frequenze comprese tra 10 MHz e 30 MHz ed, in casi rari, fino a 100 MHz.

Dunque le limitazioni sulla corrente e sugli impulsi principalmente, e l'introduzione di nuove specifiche sulla popolazione, sono una novità introdotta nell'88 dalla commissione IRPA.

IRPA ha comunicato un nuovo esame della completa letteratura nel '96. Essa darà luogo seguito ad un nuovo standard qualora ve ne fosse la necessità, ovvero riconfermerà il precedente nel caso in cui non fossero sorte, nel frattempo, novità interessanti al riguardo.

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