1.L' acqua

1.3 - Proprieta' elettriche e dielettriche

Lo studio delle proprietà dielettriche dell'acqua e del ghiaccio è stato a lungo fonte di problemi. Si pensi che verso la fine del XIX secolo, a Kohlraush ed Heydweiler ci vollero anni per purificare l'acqua abbastanza da poter stabilire che il limite superiore per la sua resistività a circa 18 °C aveva il valore di 2,6*105 Wm. Oggi lo stesso risultato si può ottenere in poche ore12, trovando come limite per la resistività a 25 °C il valore di 1,75*105 Wm, con un'energia d'attivazione per la conducibilità di 9,7 kcal/mole (0,42 eV di banda proibita dunque). Stabilire la resistività limite per il ghiaccio è stato più difficile. E' stato comunque misurato un valore di 109 Wm, ma a causa di effetti di conduzione superficiale si pensa che sia un valore sottostimato. Considerato che le strutture di acqua e ghiaccio hanno molte caratteristiche in comune e che la mobilità dei protoni nel ghiaccio è alcune centinaia di volte maggiore di quella in acqua, l'alta resistività del ghiaccio sembrerebbe sorprendente, se confrontata con quella dell'acqua. Ma si pensi che l'energia d'attivazione della conducibilità per l'acqua pura è pari ad una volta e mezzo l'energia di dissociazione necessaria per produrre gli ioni mobili H3O+ ed OH-; responsabili della conducibilità nell'acqua, e quest'energia è dello stesso ordine di grandezza dell'energia necessaria per rompere quattro legami idrogeno mantenendo la struttura tetraedrica del ghiaccio già vista in fig. 7. La conducibilità s può essere calcolata mediante la formula:

s =e( N+ m+ + N+ m + )                    ( 1.5 )
 
dove N+, N-, m+, m- sono le concentrazioni e le mobilità dei cationi e degli anioni. Sostituendo i valori numerici si ha per l'acqua pura una conducibilità pari a 6,4*10-6 S/m, in buon accordo con i dati sperimentali. La differenza di conducibilità elettrica tra ghiaccio ed acqua può avere implicazioni biologiche. Abbiamo visto che l'acqua associata con i sistemi biomacromolecolari ha una struttura tipo ghiaccio se paragonata alla normale acqua, e sembra plausibile che le proprietà di isolamento elettrico di tale acqua strutturata aiutino a mantenere gli alti campi elettrici, che sono dell'ordine di 107 Vm-1, e che esistono attraverso le membrane cellulari, riducendo la possibilità di breakdown. Anche la comprensione delle proprietà dielettriche dell'acqua e del ghiaccio ha presentato problemi Le caratteristiche di dispersione e perdita dielettrica per il ghiaccio e l'acqua sono quelle rappresentate in fig. 12.
 
Fig.12
 
L'acqua mostra un semplice spettro di rilassamento alla Debye. L'interpretazione molecolare del tempo di rilassamento t, fu data, per primo, da Debye relativamente alle molecole polari. I dipoli ruotano per l'azione di una torsione T, causata dal campo elettrico applicato, con una velocità angolare proporzionale alla stessa torsione, secondo la formula:
 
T = xdq/dt                    ( 1.6 )
 
dove la costante di attrito molecolare x dipende dalla forma della molecola e dalle interazioni con altri dipoli. Debye considerò le molecole dipolari come sfere la cui rotazione era ostacolata dalla viscosità del mezzo circostante. Assumendo allora per la formulazione di Stokes, cioè:
x= 8pha3                               ( 1.7 )
 
dove si è indicato con a il raggio della sfera ed la viscosità del fluido, Debye calcolò statisticamente tenendo conto delle opposte influenze dei moti Browniani13 e dell'azione del campo, ottenendo l'espressione:
 
t = x / 2KT  =  4pha3 / KT                    ( 1.8 )
 
Assumendo per il raggio della sfera un valore opportuno, si ottengono valori che bene approssimano i risultati sperimentali. Questo è abbastanza sorprendente, dal momento che il comportamento delle molecole dipolari di acqua è abbastanza diverso da quello delle sfere in un liquido non polare, a causa della presenza dei legami idrogeno. Il valore di a sarà scelto ricordando che l'analisi effettuata è di tipo statistico14 ed inoltre, che le molecole d'acqua hanno la capacità di idratarsi, a causa dei legami idrogeno, nello ione idronio, successivamente, nello ione H9O4. E' proprio a tale ione che ci si riferisce per la scelta del valore di a15. E' da notare che aumentare la temperatura fa sì che la viscosità del mezzo diminuisca, con conseguente diminuzione del tempo di rilassamento t, ossia un aumento cioè della frequenza di taglio del fenomeno; le molecole sono cioè più libere di muoversi poiché posseggono una maggiore energia termica, e riescono quindi a seguire più a lungo il campo. La variazione con la temperatura del tempo di rilassamento dielettrico indica che l'energia associata all'attivazione dl rilassamento dipende dalla temperatura, come si può vedere dalla tabella 3.
 
75°C
3.7 kcal / mole
25°C
4.5 kcal / mole
30°C
11 kcal / mole
Tab.3
 
Invece, l'energia per attivare il rilassamento dielettrico del ghiaccio, rimane costante a 13,8 kcal per mole da -80 °C a 0 °C, e probabilmente corrisponde ad un meccanismo di rilassamento che comporta la rottura di tre legami idrogeno. Misure sui singoli cristalli di ghiaccio, poi, indicano la presenza di anisotropia dielettrica. Misure più recenti indicano poi l'esistenza di sei meccanismi di rilassamento che possono essere visti dipendere da una polarizzazione intrinseca o da polarizzazioni che implicano difetti nel cristallo e cariche elettroniche nello spazio. Finora abbiamo considerato le proprietà dell'acqua pura, che non è un caso rilevante nei sistemi biologici. La presenza di sali disciolti, poi, e di altre molecole, modificherà la conducibilità e le proprietà dielettriche osservate per l'acqua pura. La conducibilità dell'acqua aumenta fortemente quando vi sono dei sali disciolti in soluzione. Ad esempio, acqua contenente 0,1 mole/litro di NaCl ha una conducibilità di 1 S/m, un valore di circa cinque ordini di grandezza maggiore che per l'acqua pura. Per soluzioni di amminoacidi, peptidi e proteine, le permettività e delle soluzioni diluite sono date dalla:
e = e' + 2dc                   ( 1.9 )
 
con ' la permettività del solvente puro, c la concentrazione del soluto e l'incremento dielettrico. Per soluzioni elettrolitiche si è trovato che la permettività della soluzione è minore di quella dell'acqua pura, così che d risulta essere negativo ed è detto "decremento dielettrico". Per queste soluzioni l'equazione precedente diviene:
 
e = e' + 2d'c                   ( 1.10 )
con :
d' = ( d+ + d- ) / 2                   ( 1.11 )
 
I valori dei decrementi elettrici per anioni e cationi di alcuni sali disciolti in acqua sono tabellati qui di fianco, e valgono per concentrazioni c minori di una mole per litro. Per stimare, ad esempio, di quanto l'aggiunta di NaCl riduca la permettività statica dell'acqua, si sommano tra loro i decrementi relativi a Na+ e Cl-, ottenendo d = -11.
 
Catione d+ ( ±1 ) Anione d- ( ±1 )
Na+
-8 Cl- -3
K+ -8 F- -5
Li+ -11 I- -7
H+ -17 So2- -7
Mg2+ -24 OH- -13
Tab.4
 
Quindi la permettività statica relativa per una concentrazione di NaCl pari a 0,5 moli/litro avrà un valore d'ordine cinque volte e mezza più basso che per l'acqua pura. Questa riduzione della permettività è causata dalla sostituzione di molecole polari di acqua con atomi non polari, combinato con l'effetto di orientamento da parte dell'elevato campo elettrico intorno agli ioni solvati. I valori dei decrementi dielettrici dei vari ioni riflettono le differenze dei raggi ionici e del numero di molecole d'acqua orientate intorno a questi ioni. Questo strato di molecole orientate non riuscirà a rispondere prontamente all'influenza di un campo elettrico applicato esternamente e così l'effettiva polarizzabilità della soluzione risulterà ridotta. La teoria di Debye e Hunkel sosteneva che per soluzioni diluite, la permettività relativa di una soluzione elettrolita sarebbe aumenta rispetto a quella del solvente acqua secondo la radice quadrata della concentrazione dell'elettrolita. Questo fu dedotto dalle proprietà di polarizzazione associate per cloridi disciolti in acqua e metanolo. Per concentrazioni dell'ordine di 0,02 moli per litro, la permettività relativa, per frequenze comprese tra i 5 ed i 20 MHz, risultava essere maggiore di quella del puro solvente. Per concentrazioni maggiori, la permettività invece scendeva, in accordo stavolta con tutte le precedenti misure riportate in letteratura. Fu presentata allora una nuova teoria per tenere conto di questa diminuzione di permettività, relativa alla "mancanza di polarizzazione cinetica". Secondo questa teoria, il decremento dielettrico è legato a due effetti associati alla migrazione degli ioni per la presenza di un campo elettrico applicato. Un primo effetto è associato alla rotazione indotta dalle molecole dipolari di solvente circostanti quando gli ioni si spostano, l'altro dipende dal tempo finito necessario perché gli ioni raggiungano le loro velocità d'equilibrio. La riduzione totale De della permettività, dovuta a questi effetti si può determinare con l'espressione:
De = ( es-e¥ )tss/e0es                                ( 1.12 )
dove es ed e¥ sono i valori limite per le basse e le alte frequenze relativamente al solvente,t è il tempo di rilassamento dielettrico del solvente puro e ss è la conducibilità per basse frequenze della soluzione elettrolita. Concordanze con la teoria sono state trovate per soluzioni di metanolo, ma non per soluzioni acquose, probabilmente per le troppe semplificazioni fatte. Oltre al cambiamento della permettività delle soluzioni elettrolite in confronto al puro solvente, è stato poi anche osservato un cambiamento per il valore del tempo di rilassamento dielettrico. Per basse concentrazioni di elettrolita, infatti, il tempo di rilassamento t varia linearmente con la concentrazione, di solito diminuendo il suo valore. Si usa esprimere il decremento di t mediante la lunghezza d'onda l corrispondente alla frequenza ( 2pt )-1 cosicché:
l =l' + 2dlc,                           ( 1.13 )
dove
dl = ( dl++dl- ) / 2                       ( 1.14 )
Alcuni valori dei decrementi dell'onda per i vari ioni sono riportati in tabella 5.
 
Catione dl+ ( ±2 )*10-4m Anione dl- ( ±2 )*10-4m
H+ +4 OH- -2
Li+ -3 Cl- -4
Na+ -4 F- -4
K+ -4 SO42- -11
Mg2+ -4 I- -15
Tab.5
 
Si può pensare che il decremento del tempo di rilassamento rifletta il grado di distruzione della struttura dell'acqua normale a causa degli ioni solvati. Nel caso di acqua strutturata associata alle bioma-cromolecole si ha dispersione dielettrica nella regione di frequenze comprese tra le dispersioni relative al ghiaccio ed all'acqua. In effetti, Buchanan ed altri hanno esaminato le proprietà dielettriche di soluzioni di sei proteine alle frequenze comprese tra i 3 ed i 24 GHz. Estrapolando i risultati per frequenze inferiori a quelle per cui si ha il rilassamento dell'acqua normale, si notò come il valore della permettività relativa fosse minore di quello dell'acqua normale. Questa differenza si pensò che dipendesse dall'esistenza di acqua "irrotazionalmente legata" alle molecole proteiche e, a seconda della forma di queste molecole, la quantità di tale acqua legata fu valutata dell'ordine di 0,2-0,4 g di acqua per 1 g di proteine. Questi studi suggeriscono che una dispersione dielettrica per l'acqua legata alle proteine avvenga a frequenze inferiori a quelle relative all'acqua normale. Questa dispersione, indicata come dispersione di tipo d, fu osservata da Schwan per soluzioni di emoglobina e da Grant per soluzioni di albumina. La dispersione d ha luogo per frequenze comprese tra il rilassamento legato allo orientamento delle proteine (dispersione b ) e quello dell'acqua (dispersione g). In figura 13 abbiamo riportato lo spettro della dispersione dielettrica che si ha per soluzioni acquose di proteine.
 
Fig.13 - I rilassamenti b,d e g .
 
E' da notare che finora si sono considerate sempre proteine in polvere piuttosto che in soluzione; questo per evitare le complicazioni relative allo orientamento delle molecole proteiche così da poter studiare più comodamente il comportamento delle molecole d'acqua. Attraverso varie misure, condotte per frequenze comprese tra i 10 MHz ed i 25 GHz, si sono trovati due centri distinti di dispersione, uno intorno ai 250 MHz, l'altro intorno ai 9,95 GHz. La prima dispersione la si associò ad un primo monostrato fortemente legato di acqua assorbita, la seconda ad un secondo strato d'idratazione meno fortemente legato; successive misure confermarono il fatto che per le proteine idratate, la perdita dielettrica per frequenze ai 10 GHz è associata all'acqua legata nei siti di assorbimento secondari e, mediante studi sulle isoterme d'idratazione per proteine a 9,95 GHz, si e' visto come la perdita dielettrica sia direttamente proporzionale al contenuto d'acqua nelle zone d'idratazione secondaria.
Simili studi sono rilevanti anche per possibili applicazioni mediche, riguardo, ad esempio, i pericoli legati a radiazioni a microonde o le ricerche sui tumori. E' stato visto mediante N.M.R. che i tessuti tumorali mostrano per il rilassamento associato agli spin dei protoni nel reticolo dell'acqua, valori maggiori di quelli che si hanno per i normali tessuti. Inoltre le cellule tumorali, normali o trasformate mediante virus, mostrano differenze di assorbimento alle microonde. Oltre a questi studi sul rilassamento dielettrico dell'acqua legata a molecole proteiche, posso considerare, accanto alle proteine, altre molecole o polimeri; si è trovato che i tempi di rilassamento per l'acqua legata a queste nuove biomolecole hanno valori circa a metà tra quelli dell'acqua normale e quelli del ghiaccio a 25 °C, con una tendenza ad avvicinarsi a quelli dell'acqua liquida. Nella tabella 6 si hanno degli esempi relativi a quanto detto.
 
Molecola t( sec.) Note
Emoglobina equina 2*10-10 soluzione,22%, 25°C
Lisozoma 5*10-10 polvere,33% H2O, 25°C
Albumina nel siero bovino 1.6*10-9 soluzione1%, 25°C
Albumina nell'uovo 5.3*10-10 soluzione1%, 25°C
Amido (a) 1*10-9 
(b) 2*10-10
polvere,25°C 
(a) 15% H2O,(b) 20% H2O
D-glucosio 2*10-10 soluzione 2 moli, 5°C
Acqua liquida 8.2*10-12 25°C
Ghiaccio 2.810*-5 
2.4*10-6
-3.8°C 
estrapolato a 25°C
Prolina,idroxiprolina,acido e-amino-n-caproico ~1*10-10 soluzione 2 moli, 20°C
Tab.6

Note

12 - Utilizzando tecniche di purificazione basate sull'esclusione di ioni per via elettroforetica.
13 - Il moto Browniano è un movimento irregolare e casuale delle particelle di un generico fluido, conseguenza dell'agitazione termica. Si propaga per fluttuazioni statistiche di pressione alla superficie delle particelle.
14 - Dipenderà dunque dalle caratteristiche della funzione di distribuzione utilizzata per l'analisi. Viene, in genere, utilizzata la distribuzione gaussiana in quanto modella meglio questi fenomeni.
15 - Si sceglie quindi come valore per a 2,76 Å .
 
 

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