2.4 - Tessuti a medio contenuto di acqua : muscolo

2.4.1 - Generalita'

Molto concisamente diremo che il tessuto muscolare è suddivisibile in tre subsistemi:
- muscolatura striata;
- muscolatura liscia;
- muscolatura mista (striata-liscia, relativa al cuore e ad altri organi interni).
Il primo tipo di muscolatura è quella denominata di tipo "volontaria", come, ad esempio, quella relativa alla locomozione. La seconda è quella denominata "involontaria". La maggiore peculiarità delle cellule muscolari rispetto alle altre cellule è quella di produrre forza non quando tirata, ma quando posta in compressione. Questo movimento produce un lavoro meccanico, a spese dell'energia metabolica.
 

Fig.24 -La struttura fibrillare del muscolo
 
In figura 24 si mostra la struttura allungata e composta da diverse fibre di un muscolo striato. E' evidente la struttura anisotropa del tessuto. La capacità di contrazione del tessuto è correlata all'attività metabolica, e comunque alla presenza nel citoplasma di proteine a struttura filamentosa, contrattili: l'actina e la miosina. A dire il vero queste proteine, responsabili della creazione della struttura cellulare, sono presenti in tutte le cellule, ma sono particolarmente abbondanti nel muscolo ed assumono una struttura a strati. Il lavoro di contrazione avviene grazie allo scivolamento di strati di actina su strati di miosina in strutture organizzate dette
miofibrille, ed avviene a spese di scissione di molecole di ATP21 in presenza di ioni calcio.

2.4.2 - Comportamento dielettrico

Il muscolo è un tessuto particolarmente interessante dal punto di vista didattico e di ricerca, caratterizzato da un comportamento estremamente anisotropo, sia per quanto riguarda la costante dielettriche che per la conducibilità.
 

Fig.25
 
Nella figura 25 abbiamo i risultati di misure sperimentali per la conducibilità per le due diverse orientazioni del campo ( la linea tratteggiata indica l'andamento medio, indipendente dall'orientamento del campo ).Si nota la dipendenza dei dati dalla direzione del campo applicato. Se è parallelo all'asse più lungo della struttura (indicato in figura con il simbolo //), avrò una maggiore facilità di spostamento per le cariche presenti sulla superficie e quindi una conducibilità più elevata. Si vede poi che aumentando la frequenza del campo applicato, non si riscontra una sensibile variazione dei valori di s. Ciò significa che le cariche seguono più agevolmente i cambiamenti di campo, che i fenomeni di rilassamento si hanno a frequenze maggiori e creano minore dispersione. Se invece il campo applicato è perpendicolare all'asse più lungo della struttura (con il simbolo ^ in figura), il movimento per le cariche risulta più complicato e queste tenderanno a depositarsi sulla superficie della struttura stessa. In termini quantitativi risulterà per la conducibilità un valore inizialmente più basso a causa del minor numero di cariche che riescono a seguire il campo. Il fenomeno di rilassamento che però si ha, salendo in frequenza, aumenta la conducibilità del sistema, fino a portarla quasi al livello di quella per il campo applicato parallelamente.
Vediamo ora, per il muscolo, le proprietà dielettriche nelle tre regioni di maggiore dispersione.

2.4.3 - Dispersione alfa

Una prima teoria supponeva che questo rilassamento traesse origine dalla polarizzazione dei controioni vicino alla membrana di superficie. Falk e Fatt fecero però notare che, per giustificare teoricamente i valori ottenuti sperimentalimente, questo processo avrebbe richiesto densità di carica fissa sulla superficie troppo elevata per strutture organiche. Idearono allora un modello che utilizzava i sistemi sarcotubolari rappresentati in figura 26.
 

Fig.26 - Ingrandimento delle fibre muscolari
 
Ipotizzarono che la dispersione fosse dovuta alla bassa impedenza d'ingresso del sistema. La corrente dunque, alle basse frequenze, scorre all'interno dei sarcotuboli e la capacità e della resistenza del fluido offerta dal tessuto risulta aumentata dalla maggiore superficie a disposizione. Considerando poi un campo E.M. perpendicolare, alle basse frequenze la permettività era proporzionale alla capacità della membrana, e la dispersione risultante dal processo di carica del sistema sarcotubolare, era associata ad un aumento della permettività del tessuto. Risultava, per il sistema sarcotubolare, una capacità di almeno un ordine di grandezza maggiore rispetto a quella della membrana esterna. Sperimentalmente però non sempre c'è stato buon accordo con i dati attesi. Anche da ciò deriva l'enorme difficoltà a comprovare una teoria del genere e la supposizione che invece possa esserci l'interferenza di altri fenomeni.
 
Fig.27
 
In figura 27 sono riportati i risultati sperimentali ottenuti da misurazioni sul muscolo di un cane a 37 °C, sia nel caso di campo perpendicolare che di campo parallelo. Si noti come nel secondo caso si abbia il rilassamento intorno ai 12-13 kHz, un valore decisamente minore rispetto ai 70 kHz nel caso di campo parallelo. Di contro si hanno valori di conducibilità decisamente minori rispetto a quelli nella direzione ortogonale, il che significa valori diversi per le perdite così come per la permettività.
 
Fig.28
 
Si osservi ora la figura 28 nella quale e' illustrato l'andamento della permittivita' nelle due condizioni di campo // e ^. Si noti come a frequenze abbastanza basse ( ~50 Hz, frequenza della tensione di rete), ci siano valori molto elevati di permettività e fortemente dipendenti dalla direzione del campo applicato. A queste frequenze ciò implica che un campo applicato su tessuto
muscolare genera una discontinuità all'interfaccia muscolo-aria. Nel grafico la linea tratteggiata indica un andamento intermedio,
che è quello poi utilizzato come riferimento, visto che individuare la direzione di campo all'interno del materiale non è sempre
facile. Ai valori medi ci si riferisce anche per "eliminare" la caratteristica di anisotropia, considerando quindi il muscolo come un
tessuto misto.

2.4.4 - Dispersione beta

Nel caso del muscolo le non uniformità del materiale sono date dal fatto che le cellule sono molto più lunghe in una direzione che nell'altra. In questo range di frequenze le caratteristiche sono anche più marcate Per fibre orientate parallelamente al campo, la dispersione b è prodotta dalla carica della membrana esterna, sebbene si presenti ad una frequenza minore di quelle audio22 proprio per la lunghezza della fibra. Nel caso di campo ^ la costante di tempo avrà un valore piuttosto contenuto.Generalmente si suppone, effettuando una media sui valori, un raggio per le cellule del muscolo di 50 mm ed una frazione di volume delle cellule pari all'85%. Avremo i valori caratteristici:

es - e¥ @ aCm/e0 = 5*104
ss @ sa ( 1-r )/( 1+r ) = 0.06 [ S/m ]                              ( 2.5 )
fc @ si/2paCm = 250 [ kHz ]
con:
si e sa rilevati a 100 MHz; Cm = 10-2 F/m2.
Un'importante caratteristica dei tessuti si può poi dedurre dalla figura 29: la variazione della temperatura (almeno per valori approssimativamente all'interno del range del sistema termoregolatorio) non influenza in maniera rilevante la permettività del materiale.
 
Fig.29
 
La figura 29 illustra la permittivita' e la conducibilita' del muscolo, compensando l'anisotropia prendendo valori medi.Si fa notare soprattutto il vistoso fenomeno di rilassamento che s'incontra intorno ai 250 kHz e il valore asintotico, che si porta a circa 80, coincidente con il valore della costante dielettrica dell'acqua. Ovviamente, salendo in frequenza, i valori divergono leggermente, per la presenza delle proteine, dei sali e delle cellule che si hanno nel materiale.
 

Fig.30
 
La figura 30 mostra comunque chiaramente il confronto tra l'andamento della permettività nell'acqua ed in due diverse soluzioni (con la medesima percentuale di cellule, in volume).

2.4.5 - Dispersione gamma e delta

Per la dispersione di tipo g valgono, in linea di massima, le considerazioni fatte nel caso dell'acqua.
 

Fig.31
 
Nella figura 31 vediamo il diagramma di Nyquist relativo a misure su fibra muscolare effettuate ad 1 °C. Come sappiamo, a temperatura minore corrisponde una costante di tempo t maggiore, e di conseguenza delle frequenze di rilassamento minori. Si noti come ad un intervallo di variabilità per e' di ~57, corrisponde un incremento di e'' pari a ~28. Il rilassamento è localizzato intorno ad una fc che va da 8 a 9 GHz, prossima quindi a quella dell'acqua pura (centrata, si ricorda, sui 9 GHz).Ci sono però due incongruenze, una delle quali osservabile anche dal grafico, che indicano la presenza di un ulteriore rilassamento. I dati
sperimentali, infatti, seguono abbastanza bene la curva dell'acqua pura solo a partire da 2,2 GHz. Il valore a 0,73 GHz si
discosta notevolmente da quello supposto. Inoltre la frazione di volume delle cellule a mobilità ridotta, calcolata tramite la teoria delle misture è pari a 0,20, circa un quarto più di quello delle proteine. Questo indica la presenza di una certa percentuale di
acqua con una frequenza di rilassamento minore. La restante parte d'acqua (l'80 % in volume) segue invece l'andamento
dell'acqua pura. Questo strano comportamento, classificato come rilassamento di tipo d è dovuto all'acqua legata. C'è cioè una cospicua presenza di proteine che non ce la fanno a seguire l'andamento del campo a causa della loro struttura. Queste però sono molto cariche e tendono ad attirare le molecole d'acqua. L'acqua si lega allora tramite legami elettrostatici ai punti di
carica sulla superficie delle proteine e s'incastra così in questa specie di alveoli (detti "siti d'attivazione"). La proteina non ha così tutti i suoi gradi di libertà e rilassa prima dei 2,2 GHz. Quanto la dispersione influisca sui valori della conducibilità del tessuto
può essere visto nella figura 32, dove e' illustrata la conducibilita' del tessuto muscolare per un campo perpendicolare, a due diverse temperature.
 
Fig.32
 
L'informazione fornita non è dissimile da quella di figura 31. Anche qui si fa vedere come, a 37 °C il tessuto presenti un ulteriore rilassamento oltre quelli già noti b e g. Il dato sperimentale al diminuire della frequenza indicato con un cerchietto in figura è fortemente discorde dal dato teorico (estrapolato, come indicato dalla linea tratteggiata). Si nota poi come queste differenze diminuiscano notevolmente se si passa a temperature in cui l'acqua assume una forma maggiormente strutturata, diminuendo cioè la temperatura fino ad 1 °C. Le freccette indicano i valori di conducibilità che si dovrebbe ottenere a 100 MHz alle due temperature di 1 °C e di 37 °C. Si noti come alle due diverse temperature, corrispondenti a situazioni sperimentali differenti, si hanno due frequenze di rilassamento. La cosa più rilevante è che il valore di conducibilità riscontrato sperimentalmente ( ~6 S/m) in continua, è di gran lunga maggiore rispetto a quello atteso ( ~1,5 S/m) a 100 MHz. Ciò significa che la dispersione di tipo contribuisce in modo significativo alla conducibilità totale. Possiamo poi vedere l'andamento delle proprietà dielettriche al variare della temperatura (figura 33) in un diverso intervallo di valori.
 
Fig 33
 
Nella figura 33 e' illustrato l'andamento delle caratteristiche dielettriche del muscolo confrontate con soluzione saline e con acqua pura, al variare di frequenza e temperatura. Fissata la frequenza, si hanno degli andamenti più o meno costanti per s ed e al variare della temperatura. Variazioni più intense si hanno invece considerando delle frequenze differenti. Il che conferma l'impressione già data dalla figura 32. La conducibilità intorno a 0,1 GHz ha lo stesso coefficiente di temperatura dei semplici "elettroliti". A frequenze inferiori al rilassamento dell'acqua la conducibilità che deriva dall'assorbimento dipolare varia con l'inverso di fc e presenta un coefficiente di temperatura negativo pari a circa -2% per °C. Quindi il coefficiente di temperatura della conducibilità del tessuto decresce del 2% per grado alle frequenze dei GHz e ci sarà un punto d'inversione solo a circa 2 GHz, quando contributi ionici e dipolare sono uguali. I coefficienti di temperatura per la permettività sono uguali o più piccoli. Il fatto che, comunque, a tutte le frequenze non ci siano, né per e né per s, variazioni più ampie del 2% per grado (in senso positivo o negativo), le rende trascurabili nella maggiorparte delle applicazioni pratiche.

Note

21 - ATP, ovvero AdeninTriPhosfate (adenintrifosfato), in cui all'adenina si legano tre atomi di fosforo. Si scinde in due composti ADP ed AMP, rispettivamente adenindifosfato ed adeninmonofosfato. Ad ogni scissione di un atomo di fosforo corrisponde una liberazione d'energia molecolare; quasi tutti i processi biologici si basano sulla capacità dell'organismo di effettuare il ciclo ATP--> ADP--> AMP (processo catabolico, o meglio, metabolico)--> ADP-->ATP (processo anabolico, ovvero l'assimilazione d'energia da processi come quelli digestivi, ad esempio).
22 - Le frequenzeaudio sono quelle i cui campi EM sono udibili dall'orecchio umano, ed ai sensi della nostra analisi si considerano comprese tra20 e 200 kHz.
 
 
 

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