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(continuo Cap. 2.3)

Le figure 20 e 21 mostrano cosa accade al neurone al variare della temperatura. Si osserva una evidente diminuzione dell’intervallo di interspike all’aumentare della temperatura da 10°C a 20°C.

Figura 20

Figura 21

Nella figura 22 è invece data la caratteristica statica del neurone, in quanto oggetto non lineare. I quadratini bianchi rappresentano i risultati ottenuti dal modello, mentre quelli neri i risultati ottenuti in laboratorio.

Figura 22

E’ evidente come il modello simuli abbastanza bene il comportamento statico del neurone. Si vuole mettere l’accento sulla presenza di una zona a resistenza negativa, ove in pratica la corrente diminuisce all’aumentare della tensione, situazione tipica di un fenomeno oscillatorio. E’ anche possibile andare a misurare la resistenza di membrana. Ci si riferisca alla figura 17.

E’ possibile sintetizzare il tutto nei grafici di figura 23 e 24.

Figura 23

In figura 23 è rappresentato l’andamento della resistenza di membrana al variare della quantità di calcio all’interno della cellula per tre diversi valori della temperatura. A conferma dei risultati che si erano ottenuti sperimentalmente, si nota un evidente effetto a 8°C, e poi sempre meno passando a 21°C ed infine a 28°C. Inoltre riducendo il calcio, ossia tra 0 e -100, non si hanno effetti per qualsiasi valore della temperatura.

Questo risultato è peraltro perfettamente sovrapponibile a quello ottenuto da Lin, il quale pensò di ripetere gli esperimenti introducendo nel neurone delle sostanze chimiche in grado di bloccare il calcio libero inglobandolo al loro interno. Il risultato fu, infatti, la completa scomparsa del fenomeno.

Figura 24

In figura 24 è invece rappresentata, sempre in funzione della variazione percentuale del calcio, la "firing activity", in sostanza quanto si modifica l’intervallo tra un impulso e l’altro. Di nuovo, in accordo con quanto osservato sperimentalmente, aumenti della concentrazione del calcio portano ad una diminuzione della frequenza.

 


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