Cap. 5 Verifica modello di Liboff
5.1 Esperimenti sulle diatomee
Si riprenda adesso, dopo questa breve parentesi "metodologica", l’analisi dei risultati sperimentali.
Interessanti esperimenti sono stati eseguiti su particolari organismi unicellulari, le diatomee. Sembra infatti che la mobilità delle diatomee sia in relazione alla quantità di calcio che penetra al loro interno; il calcio, penetrando nella cellula, va infatti a stimolare le ciglia vibratili, responsabili appunto del movimento. E’ ovvio che maggiore è la concentrazione di calcio nell’alga, e maggiore è la velocità di movimento. Il grafico di figura 30 mostra l’aumento della mobilità in funzione della concentrazione del calcio in due casi: la curva con i quadratini rossi è infatti relativa al caso di non esposizione, mentre quella con i quadratini neri al caso di esposizione a campo elettromagnetico.
Figura 30
L’aumento di mobilità è al massimo del 50%, in quanto le diatomee si muovono in maniera casuale, ma nel campione esposto lo si riscontra già a basse concentrazioni a dimostrazione del fatto che la penetrazione del calcio nella cellula è maggiore se la membrana è stimolata da un campo alle ELF. Inoltre dalla figura 31 si vede come il massimo aumento di mobilità si abbia proprio in corrispondenza della frequenza di 16 Hz; si ritrova dunque il valore che in qualche modo ci si aspettava. Oltre un certo limite, un ulteriore aumento di concentrazione di calcio all’esterno, porta ad un fenomeno di saturazione, secondo il quale il calcio entrerebbe automaticamente all’interno della cellula senza la necessità di interagire col segnale elettromagnetico.
Figura 31
Si è anche messa a confronto l’azione del calcio con quella del potassio, che naturalmente è stato preventivamente sincronizzato al calcio variando opportunamente il campo magnetico statico, riscontrando un comportamento assolutamente antagonista in corrispondenza dei 16 Hz (vedi figura 32).
Figura 32
In pratica le cellule, che in presenza di un’elevata concentrazione di calcio si muoverebbero molto, nel momento in cui si fa entrare del potassio tendono a diminuire i loro movimenti.
Si è quindi visto in conclusione che, operando sul campo statico, o anche sulla frequenza, è possibile far muovere o meno questi organismi unicellulari.
Si capisce che tali risultati sono estremamente interessanti, se si pensa un attimo alle implicazioni biologiche che essi comportano.